martedì 2 dicembre 2014

Listen to me


Ieri mi trovavo ad un incontro con un gruppo LGB, insieme alla mia ragazza.
Devo dire che mi sono trovata davvero molto bene. Tutti erano comprensivi, aperti e sinceri. Questo mi ha resa veramente felice. Inoltre dopo un iniziale imbarazzo, anche lei si è lasciata andare.
Abbiamo svolto alcune attività: la prima consisteva nel disegnare qualcosa che ci rappresentasse. Ho dovuto rifletterci un po', ma poi ho lasciato che la mano tracciasse linee, senza rifletterci troppo, e nonostante non sia Giotto, il risultato era discreto.
Ciò che mi ha colpito di più del contenuto di quel foglio sono stati un disegno raffigurante le onde sonore (come quelle dei messaggi vocali) e la scritta "Listen to me", a seguirlo sotto.
So bene cosa significa ciò che ho disegnato.
Io, spesso, mi sento ignorata. Nulla di anormale, è alquanto frequente, ormai. Da quando ero piccola, ma spesso, sento come se la gente non mi desse modo di esprimermi adeguatamente, quasi non provassero alcun interesse nei miei confronti, come se la domanda 'come stai?' fosse solo di circostanza.
Forse è solo una mia impressione, ma è un sentimento così frequente e così esteso. Tocca tutti. Da mia madre, a mio padre, ai miei compagni, ai professori, agli amici, perfino alla mia fidanzata.
So bene cosa significasse quel piccolo disegno: ascoltami.
Perché è ciò che desidero. Per una volta. Essere ascoltata davvero e, forse, apprezzata.
In quel gruppo, per pochi fugaci sparuti attimi, penso di essermi sentita tale. Ascoltata. Come nessuno fa mai veramente.
Spero di superare questa paura, la paura dell'ignoranza, di esserci ma non essere, niente.
TGWNC

NB: nessuno ha commentato ultimamente i post su questo blog. Credo nessuno lo stia seguendo più, a dire la verità.
In ciò nulla di strano, so che sta diventando sempre più una specie di diario e non penso sia molto interessante leggere alcune elucubrazioni mentali, so anche che non sempre sono attiva, ma sappiate che se qualcuno volesse scrivermi, nei commenti, sono disposta a parlare di qualsiasi cosa. Anche in privato, se necessario. Ciao!

mercoledì 26 novembre 2014

Àncòra

Sai 
Mi dispiace per non essere sempre ciò che vorrei essere
Mi dispiace di non essere sempre la parte migliore di me, di mostrare a volte anche quella che non sono, o che per comodità nascondo al mondo 
Quelle parti di me più oscure, quelle che non voglio mostrare a nessuno 
Mi dispiace di non essere la ragazza perfetta, quella con la pelle che brilla più del sole, gli occhi azzurri o verdi, luccicanti, un sorriso meraviglioso e un fisico da urlo. 
Ma sono me stessa, l'unica persona che sia destinata ad essere, colei per cui lotto, per migliorare, per essere una persona migliore per te
Perché  vorrei vivere tutta la mia vita al tuo fianco 
Voglio sposarti, inginocchiarmi dinanzi a te e porti una scatolina blu, chiedertelo, e baciarti, baciarti forte.
Vorrei andare in luna di miele insieme, dove vuoi, anche solo al mare, basta che sia insieme
Svegliarmi la mattina, vedere il tuo viso e dirti buongiorno, baciarti ed alzarci insieme, preparare la colazione e andare al lavoro 
Voglio sentire i piedini di nostra figlia correre per casa, la sua risata riempire l'aria
Voglio vederti correrle dietro e seguirti
Voglio amare te, amare lei, amarci 
Voglio tornare a casa la sera e sentirti dire che è stata una giornata no, baciarti la testa e coccolarti finché non ti senti un pochinoinoino meglio 
Oppure sentirti dire che è stata una bellissima giornata e baciarti con trasporto e ripeterti che ti amo
Che amo te
Perché ti amo 
Perché voglio essere la tua ancora
Il tuo ancora
Il tuo ora e il tuo sempre

lunedì 24 novembre 2014

She's better than me, isn't she?

Non posso competere con lei.
Lei è diversa.
È più bella di me. 
Ha dei begli occhi, con cui non posso competere.
Ha delle splendide labbra, con cui non posso competere.
Ha un bel viso, dei bei lineamenti, che pagherei oro per avere.
Ha dei capelli meravigliosi, e i miei sono davvero degli spaghetti a confronto. 
Ha un bel corpo, con cui non posso lontanamente competere.
Ha una mente diversa dalla mia, con cui non posso competere.
Io sono la ragazza che tende a ricreare l'armonia in tutto ciò che fa e non ci riesce, lei è quella che non ci prova ma ci riesce. 
È un casino perfetto e io sono una imperfetta perfezione.
Lei ha tutto, è davvero perfetta, io sono una persona piena di difetti e nessuna cazzo di anima mi vorrebbe mai.
Io con lei non posso competere.
M 38673 - A 0
Sono gelosa, una gelosona, lo so, ma come posso farne a meno? 
Le persone si disfano di coloro "che amano" ad una velocità impressionante.
Le sostituiscono con altre, migliori. 
E lei lo è. 
Ma io non voglio essere sostituita, voglio solo poterla amare senza che nessun altro debba rovinare tutto, tutti i miei sforzi, i miei sacrifici, i miei sentimenti. Non pretendo nulla, vorrei solo poter vivere l'amore liberamente. 
Spero che passi.
Perché se non passa lei, passerò io. 
TGWNC

giovedì 20 novembre 2014

I Bet Me

Stasera mi è stato chiesto perché sto bene con la mia ragazza.
Ci ho riflettuto a lungo.
Poi ho scritto questo.
Io sto bene con lei. Sto bene perché quando sorride, mi fa sorridere.
Perché è bellissima ai miei occhi e mi sento tanto fortunata ad averla. 
Per quando mi prende la mano, e io faccio lo stesso.
Oppure per quando siamo sedute e cerchiamo l'una quella dell'altra.
E le intrecciamo e ci accarezziamo
Per quando mi abbraccia e si lascia abbracciare, abbandonandosi a me, e io affogo in lei.
Per quando ferma la riproduzione dei Linkin Park per ascoltare un mio messaggio vocale.
Per quando mi schiaccia il naso e mi fa ridere, e quando fa le facce buffe e muoio di dolcezza.
Per quando sorride in quel modo, e so che mi vuole baciare, e allora mi avvicino. Riconosco quel sorriso. Amo quel sorriso.
Per quando mi stringe il viso fra le mani e mi bacia, o semplicemente resta a fissare i miei occhi e io faccio lo stesso. Però la bacio.
Per quando ci facciamo le coccole e mi sento così serena.
Per quando ci spingiamo un po' più avanti, e tutto diventa più intenso, e avverto il suo battito accellerato e il suo respiro irregolare.
Per quando cantiamo insieme e prende la canzone troppo presto o troppo tardi e io cerco di starle dietro e finisco per perdermi. La adoro quando lo fa, è uno dei suoi migliori difetti.
Per quando mi scrive "buongiorno <3" è la giornata inizia meglio, e sorrido.
Per quando abbiamo tanta voglia l'una dell'altra che non importa se si tratta di un bagno, un ascensore, un parco, un prato, una doccia o qualsiasi altro posto, l'importante è che stiamo insieme, che le mie labbra tocchino le sue e ci facciano l'amore.
Quando le bacio il viso o il collo e lei sorride, si lascia andare a versetti o sospira.
Quando inspiro forte il suo odore, dolce e intenso, e lei si stringe a me. E dice che so di casa, che nei miei abbracci si trova a casa. Che sta bene.
La lista sarebbe infinita, per questo e molto altro.
Per quanto la nostra relazione sia stata difficile e sia ancora ardua per una serie di ostacoli, tra cui anche sé stessa, credo che se siamo qui, un motivo ci sia.
Si dice che nessuna coppia sia perfetta ma ogni coppia sia perfetta a modo suo.
Io credo che noi siamo un perfetto casino e penso anche che voglio indugiare sulle sue labbra screpolate. Ancora e ancora. E soffocare nei suoi abbracci. E cercare di renderla felice.
Ma ho paura di non avere più la possibilità di farlo.
Elisa, una mia amica, dice che indubbiamente mi ama ma non lo accetta e lo nega in ogni modo per questo.
Io non lo so, e non mi importa che mi ami.
Ho solo paura di perderla e perdere tutto questo. Ne ho bisogno.
Sono fragile, così tanto. Non lo so perché. È bastato un numero di troppo per perdere il controllo, e ho ricominciato a restringere.
Ho bisogno delle sue coccole, delle nostre coccole, dei nostri abbracci, dei nostri baci.
Forse è egoistico. Ma ne ho davvero bisogno.
Sto cercando di superare tutto questo senza farmi del male, ed è dolorosissimo, sto combattendo contro di me di nuovo, in un modo diverso da prima. E giuro che mi sto impegnando. Ho vinto una volta, vincerò di nuovo.
Però ho bisogno di lei, tanto come amica, quanto come amante.
Non so se anche lei ha bisogno di me, ma ho promesso che proverò sempre ad esserci per lei, a fare di tutto per lei. Mi ci sto impegnando, ci sto provando davvero, lo giuro.
Per lei sarei qualsiasi cosa, come dice Mika nella canzone “I could be anything you like”.
Se stai leggendo, ricorda: sei importante, a prescindere da tutto, non dimenticarlo mai.
Ce la farò, ce la farai, ce la faremo. (No, non sto coniugando un verbo)
Grazie a chiunque abbia letto fin qui <3
Buonanotte, o giorno, a seconda di quando lo leggiate.
Siete tutti importanti, ricordatevelo sempre. Se volete scrivermi, per qualsiasi cosa ci sono.
Alla prossima <3
The Girl Who Never Cried

venerdì 7 novembre 2014

L'altro giorno ho visto mia sorella piegata sul tavolo, la penna in mano e un'espressione contratta dipinta sul volto tenero: era intenta a scrivere la letterina per Natale, i suoi desideri.
Ho scoperto a 7 anni che Babbo Natale era un'invenzione, non che i miei me l'abbiano raccontato.
Semplicemente era impossibile, assolutamente assurdo che un solo essere umano facesse tutto ciò per ogni bambino del mondo, considerando che c'era chi stava malissimo e non sapeva neppure scrivere e che il mondo è davvero molto vasto. Sì, mi davo a deduzioni anche a 7 anni.
Comunque, dopo questa immagine, ho pensato che anch'io dovessi scrivere una letterina dei miei desideri per questo Natale.
L'ho sempre fatto pur sapendo la realtà dei fatti perché mi divertivo a riflettere, di fronte a quel foglio bianco, e capire cosa davvero contasse per me.
Quest'anno mi sono seduta alla scrivani, la matita stretta fra l'indice e il pollice, e il mio viso si è improvvisamente scurito.
Quel foglio era vuoto.
Bianco.
Ed ero davvero convinta sarebbe rimasto tale.
Cosa vorrei per Natale?
Io non lo so, davvero non lo so.
Già.
Questa è quel tipo di risposta che si dà quando in fin dei conti si sa di aver fin troppo da dire.
Cosa potrei desiderare? Ho già tanto.
Sono fortunata.
Ho una famiglia.
Una sorella.
Un cane.
Dei voti decenti a scuola.
Ho una casa.
Ho una ragazza.
Ma sono sicura che non posso aver smesso di ambire a qualcosa di piu.
Probabilmente, desidero poter vedere questa stessa realtà da molte prospettive diverse.
Desidero andare a scuola e ricevere sorrisi di prima mattina, quei sorrisi che ti sciolgono il cuore e avere amici che tengano davvero a me, a prescindere dalle mie idee, dal mio aspetto k dalle mie scelte.
Vorrei poter ascoltare sempre la musica quando mi sento un po' giù senza  che il mio telefono decida di spegnersi,  improvvisamente e immotivatamente, e annegare in quelle melodie che tanto venero, nella mia unica religione: la felicità.
Vorrei poter essere sempre disponibile per gli altri e non trascurare mai nessuno, aiutare quante più persone possibile e rendere la loro vita almeno un po' più importante per loro stessi.
Vorrei voti sempre alti a scuola ed essere ritenuta oggettivamente bella. Intendo, bella per davvero.
Vorrei non ricevere mai dei "no" e raggiungere tutti i sogni che con fatica e dedizione mi ostino ad inseguire, come un bambino a caccia di farfalle.
Vorrei avere la libertà di esprimere chi sono senza alcun timore, la libertà di poter dire ce amo il corpo femminile come se non ci fosse nulla di diverso dall'amare quello maschi, il che è vero, perché si tratta di preferenze e soprattutto di amore.
Di conseguenza vorrei poter prendere la mano della mia ragazza quando voglio e baciarla con naturalezza, senza doversi furtivamente nascondere, data l'imprevedibilità delle reazioni delle persone.
Già, le persone...
Vorrei che riuscissero ad aprire gli occhi, a capire che non c'è nulla di male in alcun tipo di amore, perché ciò che importa è il legame instaurato con l'altra persona e non ciò che si ha fra le gambe.
Vorrei anche non essere etichettata se sto con lei.
Sì, mi piacciono le ragazze, ma prima ancora di una "lesbica" sono una persona, con un naso, due occhi, una bocca, dei capeli, due orecchie e soprattutto un cuore e dei sentimenti e vorrei essere rispettata, apprezzata e considerata a prescindere dal mio orientamento sessuale.
Lo vorrei per tutti.
E poi c'è lei... Vorrei che lei fosse felice. Che stesse bene per davvero, intendo.
Vorrei che non inseguisse un sogno che la può ferire, assuefandola di potere.
Vorrei esserci sempre per lei, poterle stare sempre accanto e tenerla al caldo.
Vorrei aiutarla a sorridere più spesso e piangere di meno, ad accettarsi per com'è in ogni propria sfaccettatura.
Io la amo. E vorrei insegnarle ad amarsi.
Insomma, per Natale vorrei tante cose e dubito di poterle ottenere in dono.
Per quanto alcuni possano essere utopistici come desideri prometto a me stessa e a tutti voi che state leggendo che farò qualsiasi cosa purché tuto ciò accada, ve lo posso assicurare.
Per il mondo, per gli altri, per me, per lei.
Per noi.
The Girl Who Never Cried

martedì 21 ottobre 2014

We'll be coming back for you one day

Ed eccomi qui, a scrivervi. Sapete, si dice che si scriva per esprimere qualcosa. In molti sostengono questa teoria secondo cui per scrivere bisogna necessariamente sentire il bisogno di farlo. Beh, devo ammettere che io non la penso così. Il motivo? Semplice:
Per me scrivere non è mai stata una liberazione, uno sfogo. Bensì una ricerca. Perché è scrivendo che ti rendi conto di avere qualcosa da dire, scrivere aiuta a vivere, a scoprire. Come quando ti trovi davanti a quel foglio bianco e sai di aver qualcosa da esprimere, ma non sai come. Poi inizi a buttare giù una riga e ne esce una storia, o un post, come in questo caso. Sì, sto scrivendo su un foglio, bianco e immacolato fino a pochi secondi fa, quando credevo fosse destinato a rimanere vergine.
È vario tempo che non scrivo, me ne rendo conto. Mentirei affermando di non averlo fatto perché non ne sentivo la necessità. A dire il vero ora mi rendo conto di quante cose avrei potuto salvare qui, magari eventi quotidiani, forse qualcosa che mi ha letteralmente sconvolta.
Oh, beh, non penso che al momento importi notevolmente. Dopotutto, sono qui e da ora prometto e giuro che mi impegnerò ad aggiornare più spesso,
E soprattutto spero di riuscire a scoprire qualcosa n più su di me, e forse anche su di voi, chiunque voi siate, miei lettori.
E ringrazio la mia ragazza, senza la quale ora non sarei qui a scrivere. Grazie <3
Sono reduce da un'ora e mezza di canto e piano. È emerso che tendo a "correre" letteralmente quando suono. Ci sto lavorando, ma in fondo so perché.
In questi mesi sono cambiate molte cose dentro di me, qualcosa si è messo a posto, qualcosa è rimasto uguale, qualcos'altro è completamente cambiato.
Ad esempio, ora sono più sicura di me. Non è sicurezza ostentata, mi sento realmente più sicura di cosa sono, cosa voglio, delle mie scelte, delle loro conseguenze e di me. Il che è assolutamente positivo.
Tuttavia, ahimè, c'è un però.
Ho paura di non essere la parte migliore di me, il lato luminoso e splendente, e così facendo di deludere le aspettative che gli altri nutrono nei miei confronti.
Perché tutti sono abituati adesso ad una ragazza sorridente, gentile, disponibile, simpatica, divertente, dolce con tutti e contemporaneamente molto intelligente, distinta, particolare.
Nutrono aspettative nei miei confronti. Pensano che io sia solo questo. Conosco solo questo. Non si aspetterebbe altro. E io non intendo deluderli.
Per questo ho paura.
È questo che mi conduce a vacillare talvolta, conscia di poter sbagliare come ogni altro essere umano.
Ma loro non lo accetterebbero.
Le persone sono così. Puoi amarle infinitamente, farle sorridere, ridere, dare loro qualsiasi cosa ma basta una volta, un solo piede in fallo, e difficilmente ti perdonerà. Siamo tutti così. O quasi.
Capite cosa mi turba? Non essere abbastanza per gli altri.
Sono una persona strana. Una che si ama e fa di tutto per migliorarsi, per rendere difetti, pregi, per tirare fuori solo il meglio dalle persone, una che sa di essere perfetta per qualcuno, che sa di essere abbastanza per sé.
Ma per gli altri?

domenica 21 settembre 2014

Si crolla e ci si rialza, siamo grattacieli

Stasera la ragazza che non piange mai è crollata.
Ogni sua incertezza è caduta al suolo, come se avessero piazzato una bomba ad orologeria dentro me e io inconsapevole, avessi vissuto come ogni giorno la mia vita monotona.
Poi la bomba è scoppiata.
Silenziosamente, dall'esterno.
Il Big Bang, dentro.
Cosa ha causato questa crepa? Un post. E' bastato un suo dannatissimo post.
Non è colpa sua, lo so. Ma fa male, cazzo. 
Fa male amare qualcuno che si odia e si sta uccidendo.
Fa male amare qualcuno che soffre e non vuole farsi aiutare.
Fa malissimo.
Ma amare fa bene, amare è la medicina.
Lo so, l'ho sperimentato sulla mia pelle. 
Quando sto con lei tutti i problemi sembrano scivolare lentamente via, per un po', poi tornano, come prima. Ma per quel periodo, non esistono più.
L'amore può davvero curarci. 
Ma voi, tutti, non avete idea di cosa voglia dire vedere la persona che ami di più che muore e si spegne ogni attimo sempre di più. E non riesce ad ammetterlo. So che non lo fa a posta,che non se ne rende conto, e vorrei riuscire a darle una mano.
Sembra guardare in un altro specchio quando si guarda. Non si accorge di essere bella, molto bella. E si priva di qualcosa, sempre di più. 
Non ricerca l'aiuto perché a detta sua non ce n'è il bisogno, nonostante ormai non sia la sola a cercare di convincerla che un problema esiste, ed esiste anche 
una soluzione
Non lo ammette, eppure, vi assicuro, c'è.
Vorrei fare qualcosa, qualsiasi cosa. Qualsiasi.
Io la voglio salvare.
Ma non posso, non riesco.
Come posso insegnare ad una persona che si odia ad amarsi?