“Ma io sto bene”
È tutto ciò che le sento dire, con un filo di voce e lo sguardo rivolto verso il prato, perso in pensieri caotici e inconcludenti.
La osservo, gli occhi lucidi e il respiro mozzato.
Vorrei capire cosa sta succedendo in quella mente adesso.
Ma in fondo, lo so.
So cosa si prova quando si sta così.
Quando un falso “sto bene” si trasforma in una bugia ripetuta talmente tante volte alle persone che ti circondano dall'essere quasi vera.
Arrivi a convincertene, quasi la mente pensasse che in fondo tutto va assolutamente bene, che non è successo nulla di male.
E quando lo dici, ci credi davvero.
E “sto bene”. Ma intanto muori dentro.
“Sto bene”. E i tuoi occhi spaventati gridano aiuto.
“Sto bene”. E ti senti tre metri sotto terra.
La guardo e mi sento distruggere dentro, perché nessuna mia parola potrà mai lenire tutte le ferite che attraversano il suo cuore afflitto.
E le lacrime premono per uscire, e vorrei tanto piangere ma non ci riesco.
Sono troppo pesanti.
The Girl Who Never Cried
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