lunedì 21 luglio 2014

L'inferno dell'asilo

"Maschiaccio", "Stupida", "Cretina", ecco i termini che più ho sentito durante la mia infanzia.
Parole dopotutto non tanto offensive, ma che ad una timida bambina di 5 anni possono provocare non poco disagio.
Soprattutto se pronunciate dalle proprie stesse maestre.
Ricordo ancora la prima volta che lo fecero. Non fu nulla di così eclatante: mi tirarono i capelli e mi diedero uno schiaffo per convincermi a finire la pasta. E poi, naturalmente, mi insultarono.
Ero l'ultima, ero sempre l'ultima. 
Non volevo mangiare, odiavo farlo. I pasti erano qualcosa di inutile, non facevano altro che farmi perdere tempo, quando avrei potuto benissimo cogliere margherite per poi legarle in bracciali, coroncine ed anelli, anziché stare davanti ad un piatto di pasta fredda e insipida preparata da una massa di buone a nulla. 
Ricordo che a quei tempi mia madre lavorava lì, nella mia scuola materna, nella veste di bidella. 
Non credo che ci fosse nulla di più umiliante che rimanere rinchiusa per il resto della giornata in una scuola, fino alle sei di sera circa, aspettando immobile, seduta in fondo ad una mensa, che lei finisse di pulire. 
Non solo è noioso, ma è anche irritante, perché tutti quei bimbi avevano iniziato a prendermi di mira da allora. 
E la timidezza non giocava sicuramente a mio favore, anzi.
Ricordo solo come fosse semplice lasciare loro l'altalena quando si precipitavano in gruppo verso di me, intimandomi di andarmene o "mi avrebbero fatto vedere loro"
Ricordo come fosse rilassante trascorrere il tempo da sola su quell'altalena, una volta che tutti se n'erano andati.
Ricordo come mi sentissi a mio agio quando passeggiavo per quel prato raccogliendo fiori e intrecciandoli con fili d'erba, da sola, senza che nessuno sciamasse attorno a me.
Ricordo come durante il riposino io in realtà guardassi la luce che trapelava dall'esterno, ascoltando i versetti prodotti dai miei compagni e di come la mia fantasia volasse e immaginasse un'altra vita, una vita in cui ero felice, amata, in cui avevo un padre e una madre e non due persone che mi davano da mangiare e mi dicevano di andare a letto.

E io rimanevo lì, sola, su un'altalena cigolante a dondolarmi pigramente, fissando il terreno e i miei piedini.
Non avrei mai creduto che quella fosse solo l'entrata di un inferno di orrori che mi ha accompagnata durante tutta la mia infanzia rubata e quell'adolescenza con cui convivo a fatica, e da cui solo ora scorgo l'uscita in lontananza.

Ma sono positiva.
Dopotutto, qualsiasi posto o momento migliore di quello, per me sarebbe paradiso.
The Girl Who Never Cried

6 commenti:

  1. Non deve essere stato bello. Per nulla.
    Ma sentirti con una nota di positivismo come questa, mi rende felice.
    Courage <3

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere ricevere un commento, soprattutto se proviene da un blog come il tuo.
      Lasciarsi abbattere da ricordi poco piacevoli del passato non fa che rendere peggiore il futuro, un futuro che presto, prima di quanto immaginiamo diverrà presente e poi passato.
      Ma un giorno, mi piacerebbe custodire anche ricordi felici della mia vita.
      Per questo non bisogna arrendersi e lasciarsi affogare, ma è giusto ricordare, in modo da accettare che sia accaduto, e che sia passato. In modo da gettarselo alle spalle.
      Grazie ancora <3 Anche se a dirtelo dovrei essere io.
      The Girl Who Never Cried

      Elimina
  2. Bravissima...da quello che vedo sei riuscita a trovare forza dentro di te..ti stimo!! By nicol tursi :))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao (: Grazie del commento ^-^
      Dopo una lunga battaglia come questa, ho superato quel periodo, anche se comunque mi ha segnata e non sono sicuramente bei ricordi. In un certo senso, sento come se la mia infanzia mi fosse stata sottratta, rubata, e questo mi irrita terribilmente.
      Però dopotutto, bisogna essere forti e superiori agli ostacoli che la vita ci presenta, no?
      Non si può vivere senza problemi, l'importante è trovare il modo di risolverli.
      Grazie ancora, sia del commento sia del complimento <3
      Ciao!
      The Girl Who Never Cried

      Elimina
  3. Alice, fammi un favore: vieni a Sangi Prima che puoi, anche con la tua ragazza.
    Questa lettera mi ha fatto venire voglia di strapazzarti di coccole! :-*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì! Ci strapazziamo di coccole a vicenda =D
      Tu sei il mio fratellone :33
      E prima o poi incontrerò il mio fratellone ^^
      The Girl WhoNever Cried

      Elimina